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MENO CHIACCHIERE…PIU’ LACRIME

Mercoledì 18 febbraio nella nostra Cattedrale, insieme al Vescovo, abbiamo mosso i primi passi di questa Quaresima accogliendo sul nostro capo un pizzico di ceneri e nel nostro cuore le parole “Convertiti e credi al Vangelo!”. La nostra comunità parrocchiale, insieme ai diversi gruppi e alle confraternite laicali, si è ritrovata a condividere la gioia e la sobrietà di questo momento provando a fermarsi sull’essenziale alla luce della Parola di Dio. Quelle che seguono sono le testimonianze di una mamma, sposa e operatrice pastorale della nostra parrocchia, Carmelina, e di Gianfranco presidente diocesano dell’Azione Cattolica e ministro della Comunione presso la nostra comunità parrocchiale ; vogliamo condividerle con voi…e con voi vogliamo condividere questo piccolo pellegrinaggio verso la Pasqua. Buon cammino!

Con il rito delle Ceneri provo a dare inizio al mio cammino di penitenza, cerco di comunicare la mia Quaresima magari pensando a qualche rinuncia che potrei fare in questo periodo, qualcosa che con la privazione mantenga viva la mia attenzione, che mi ricordi che è tempo di conversione e preghiera assidua, che mi ricordi che questo non è un tempo triste perché il Signore nella sua grande misericordia non smette mai di volermi bene. Quando ero bambina e mi veniva detta questa cosa, non riuscivo a comprenderla, non capivo come potesse essere così grande l’amore di un padre. Oggi che ho quasi 50 anni e che sono diventata madre, spero di accogliere e di donare con l’aiuto della preghiera la grazia del Signore nella mi vita.
In questo tempo di quaresima oltre al digiuno nei giorni raccomandati, vorrei provare ad astenermi dalle parole che so potrebbero far male e dal mormorare. Come operatore pastorale sento che è tempo di crescere, di piangere attraverso ‘il dono delle lacrime” che Papa Francesco ci chiede di invocare e di testimoniare con la mia vita l’essere cristiano e creatura Pasquale.

Quaresima: tempo di fidanzamento
Con il suggestivo rito dell’imposizione delle ceneri prende avvio ogni anno il tempo di Quaresima, tempo che la Chiesa qualifica come “forte”.
“Quaresima” significa “quaranta giorni”: quaranta giorni in cui la comunità cristiana è invitata a prepararsi alla Pasqua annuale, centro dell’anno liturgico, mistero che fonda la fede cristiana. La Quaresima è, dunque, essenzialmente un itinerario che ha una meta ben precisa: la Pasqua.
Non avrebbe senso fare penitenza, fare l’elemosina, digiunare, senza il preciso orientamento alla Pasqua.
Nei testi liturgici l’orientamento della Quaresima alla Pasqua, come redenzione offerta e come vita che si realizza pienamente, è espresso con chiarezza. La Pasqua è il simbolo reale della vittoria di Dio sul peccato e sulla morte; è la proposta di un’esistenza nuova caratterizzata dalla condizione di figli di Dio. La Quaresima ci conduce a comprendere e a vivere questo progetto di Dio, e lo fa soprattutto mediante la preparazione al battesimo dei catecumeni e il ricordo dello stesso per i già battezzati.
“La Quaresima allora è un periodo di fidanzamento. È come quando ti è capitato un colpo di fulmine, hai provato emozioni fortissime, hai intuito che nella tua vita ci sono possibilità inedite di felicità con la persona per cui batte il tuo cuore… Nell’avventura dell’amore che comincia ci vuoi essere tutto, tu, non solo le tue emozioni, ma tutta la tua vita, i tuoi progetti, i tuoi sogni, i tuoi desideri, la tua voglia di vivere. Ecco, la Quaresima è il tempo del fidanzamento. Hai forse capito che c’è da innamorarsi a fondo di Dio, allora lo prendi o meglio, lui ti prende, e ti porta nel deserto per poterti parlare cuore a cuore” (D. Sigalini, Riscattato per sempre, AVE).Quaresima: tempo di fidanzamento